Carlo Truppi, Vedere i luoghi dell’anima con Wim Wenders, Electa, in libreria dal 18 febbraio

Carlo Truppi
Vedere i luoghi dell’anima con Wim Wenders
Electa
Pagine 112, Immagini 21, Prezzo 29 euro

In libreria dal 18 febbraio 2013

21 immagini, 21 luoghi dell’anima. Dietro il suo obiettivo, questa volta quello della macchina fotografica, Wim Wenders ritrae squarci di città, strade polverose, paesaggi sconfinati, negozi abbandonati, motel di periferia, stazioni di benzina deserte, raramente persone. Il New Mexico, il Montana, la California, il Texas e alcune fotografie realizzate durante le riprese di Non bussare alla mia porta (Don’t Come Knocking, 2005) il film più dichiaratamente ispirato ai dipinti di Edward Hopper.

Dopo L’anima dei luoghi, il libro nato dall’incontro con James Hillman, a Wim Wenders, regista che possiede una straordinaria capacità di “vedere”, Carlo Truppi propone un “viaggio attraverso” i luoghi dell’anima. Luoghi che in maniera archetipica l’uomo porta da sempre dentro di sé. Wim Wenders, attraverso la sua filmografia, ha infatti sempre offerto immagini di luoghi che mettono in evidenza il valore dell’architettura e la sua integrazione nel paesaggio. Le sue locations investono la sensibilità ambientale, propedeutica alla realizzazione dell’architettura e alla sua capacità di coinvolgimento. Al pari di Le città invisibili di Italo Calvino, le città visibili di Wenders, arricchendo la “biblioteca delle immagini” e la “pinacoteca del paesaggio”, rappresentano veri e propri cult-test. La luminosa evidenza delle sue immagini aiuta a saper vedere, condizione preparatoria del saper fare. Un viaggio necessario per avviare nuove possibilità.

Il volume raccoglie alcuni degli scatti che il regista ha realizzato in oltre vent’anni, in un dialogo continuo fra architettura e cinema. Pochi registi, al pari di Wim Wenders, hanno contribuito ad allargare gli orizzonti dell’immaginario architettonico. “Quand’ero bambino – scrive nella prefazione – i miei genitori non erano abbastanza ricchi da possedere una casa. Sfogliando le riviste di architettura che venivano dall’America vedevo edifici che non avevo mai visto. Verso i sei, sette anni ho cominciato a immaginare una casa per noi, e a disegnarla, basandomi sulle immagini degli architetti che vedevo nelle riviste. È stato il primo lavoro creativo che io abbia fatto. Ho capito che gli architetti ci offrono nuove possibilità, quelle di vivere, di vedere le luci in un modo nuovo e credo che l’architettura abbia molto influenzato il mio modo di fare cinema. Credo che in questo il cinema sia molto simile: invita le persone a entrare in uno spazio, a disimparare tutto quello che hanno imparato fino a quel momento e a vivere in un mondo completamente diverso da quello in cui vive lo spettatore.”


Carlo Truppi

Architetto e scrittore, professore ordinario di Progettazione ambientale, si occupa dei rapporti tra il proprio ambito disciplinare e altre arti. Tra i recenti scritti pubblicati: La città del progetto. Trasferimento di tecnologie e convergenze multidisciplinari (Napoli 1999); L’anima dei luoghi (con James Hillman, Milano 2004); voce Ambiente, in Enciclopedia Filosofica (Milano 2005); I luoghi dell’anima con Wim Wenders (Firenze 2007); I luoghi dell’anima, in Wim Wenders, Palermo Shooting, Real video (Milano 2009); Tra costruzione e progetto. Classico e moderno come scenario del costruire (Napoli 2012); Continuità emutamento. Il tempo nella innovazione delle tecniche e nella evoluzione dell’architettura (Milano 2012).

Per le immagini © 2012 Wim Wenders

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