SE, dal web al divano di casa

Creazioni uniche in ordine casuale
Vogliamo intercettare il bello, non la tendenza
dal 3 dicembre su www.seproject.it

Dal web al divano di casa, questa è la sfida che Simona Cima e Elisabetta Cervelli, stanno costruendo. Nasce SE (come Simona e Elisabetta) un modo diverso di  integrare unicità, proposte esclusive, ecommerce e case private dal 3 dicembre disponibile online – con gli scatti di Giuseppe di Piazza e di Marco Lanza, le creazioni uniche di Luca, artigiano estrosissimo di Santo Spirito, tessili provenienti dall’Anatolia e i prezioni caftani di Diana Tramontano per TYCI.

Ma cos’è SE? SE è un Cube, un portale di ecommerce attraverso il quale verranno presentati  prodotti  unici.  Proporrà oggetti esclusivi o disponibili in edizioni limitate: arte, moda e design, creazioni  artigianali,  cercati prima di tutto con l’istinto, e poi offerti in modo  innovativo.  Intanto si deve dire che è guidata da un elemento che è il contrario della inamovibilità, del limite e della rigidità: è il caso. Così come è stato casuale l’incontro tra Simona e Elisabetta,  così sarà il caso a creare i percorsi che portano agli oggetti, alle cose.
“La Rete – spiega Simona Cima – per il nostro progetto, è un luogo ideale.  In Rete non esistono limiti alle idee, alla ricerca e allo scambio. Ma l’incontro tra SE e il suo pubblico non avverrà solo sul web, vogliamo qualcosa in più. Abbiamo scelto anche case private in cui verranno esposti i nostri pezzi unici e dove il dialogo tra chi crea e chi vuole conoscere può avere un ritmo più intenso e intimo. “
“I nostri eventi – sostiene Elisabetta Cervelli – e di conseguenza il nostro lavoro, saranno il risultato di un’intensa attività di scouting che seguirà una nostra linea sperimentale di ricerca, innovazione e unicità. Vogliamo intercettare il bello, non la tendenza.”
E’ uno dei punti di forza della società: non avere un rigido personal style ma, esercitare, invece, una percezione continua, e avviare un dialogo tra l’oggetto trovato o cercato e il suo destinatario o committente. Per questo motivo SE in Rete dovrà avere la stessa valenza della SE a casa di…..  e viceversa. Insomma SE unirà la ricerca più indifferenziata, a tutto  tondo, in ogni angolo del globo, e la richiesta più privata, più intima, di ‘una persona’ per la propria casa.

SE presenta i suoi pezzi unici:
Giuseppe di Piazza
SE presenta quattro lavori – A1 settembre rossa / A1 doppio tir / Tangenziale Ovest / Geometrie A1 – che fanno riferimento al progetto della mostra, appena chiusasi alla Galleria Barbara Frigerio Contemporary Art di Milano, “Io non sono padano”. Sono, in effetti, un tribute di un palermitano che attraversa la pianura Padana in corsa, fermando immagini di alberi, macchine, camion che sfrecciano in autostrada, alla nebbia impalpabile e incolore del nord. Le fotografie di Giuseppe Di Piazza sono realizzate su carta Arches della cartiera Canson, cotone 100%, con certificazione Fine-Art Giclée. La stampa è stata eseguita da “Spazio 81” di Milano. La certificazione Fine Art di ogni opera è garantita dalla Fine Art Guild di Londra, di cui Spazio 81 è il solo membro italiano accreditato. Di ogni stampa, la certificazione garantisce qualità e durata museale.
Giuseppe Di Piazza è nato a Palermo nel 1958. Ha cominciato a fare il giornalista nel 1979 e, nove anni prima, a fotografare. Ha lavorato come cronista a Palermo occupandosi di mafia per il quotidiano L’Ora, poi è passato a Roma, dove ha lavorato prima a Reporter e poi per quindici anni al Messaggero. Dal 2000 è a Milano dove ha diretto l’agenzia Agr, il mensile Max e da quattro anni il settimanale del Corriere della Sera, Sette. E’ sposato, ha tre figli, va in motocicletta.
Marco Lanza
Ci saranno le immagini inedite di Riproduzione vietata (2011), che nascono dall’analisi del testo di vecchie cartoline postali. L’osservazione si concentra su parti del testo da isolare ed evidenziare. In questo caso l’evidenziatore è una post-produzione che funziona da bianchetto, che cancella tutto, lasciando una riflessione nella posizione in cui è stata scritta e una dicitura comune a tutte le cartoline: Riproduzione vietata.
Marco Lanza nasce a Firenze nel 1957. Nel 1975, da autodidatta, intraprende l’attività di fotografo dedicandosi prevalentemente alla fotografia di moda e pubblicitaria in genere, collaborando con agenzie e riviste internazionali. A partire dagli anni ’90 inizia ad esporre i propri lavori artistici in mostre personali e collettive. Nel 2000 la West Zone Publishing pubblica il libro fotografico The Living Dead sulla Cripta dei Cappuccini. Nel 2005, sotto lo pseudonimo di Pastis, inizia la collaborazione con suo fratello Saverio, musicista, su un progetto di video arte.
Caftani –  Trust Your Crazy Ideas
Importante capo d’abbigliamento, dal Nord Africa all’Asia, era il carattere distintivo dello stato sociale di chi lo indossava. Trust Your Crazy Ideas interpreta il Caftano come una sfida creativa importante, che mantiene armonico il contrasto fra passato e presente. L’idea prende forma nel corso dell’esperienza professionale di Diana Tramontano, consulente di Gucci e di Dolce e Gabbana e si concretizza attraverso l’incontro con Laura Rossi, cool hunter, e Marco Contiello, stilista napoletano con Atelier d’Alta Moda a Firenze. SE presenta due Caftani della preziosa collezione TYCI:
n. 17 Capo realizzato in doppio crepe di seta 100%, manica a scasso in crepe di seta, polsini ricamati con miyuky giapponesi in vetro. Il ricamo centrale è fatto a mani con miyuky e swarovski.
n. 08 Tunica con base georgette seta 100%. È realizzata con 1500 tasselli di fili in seta e viscosa fatti a mano uno per uno e poi applicati a mano. Pavè di miyuky ricamate a mano sulla parte alta.

Candelabri e lanterne
Sembrano fatti di un solo elemento, ma a ben guardare, i candelabri e la grande lanterna proposti da SE, nascono dai residui di restauri lontani nel tempo, e sono costruiti sapientemente da frammenti che presi singolarmente non avrebbero identità, ma che una volta assemblati dall’occhio raffinato ed esperto di Luca e Alessandra acquisiscono una propria preziosa vitalità.
Artigiani, segretamente nascosti nell’oltrarno fiorentino, Luca con la sua ricerca più che trentennale, e Alessandra, producono oggetti unici, lanterne, cornici, candelabri, elaborando nuove forme con vecchi materiali.
Tessili
Perde – Tessitura Vintage cm 389×437, ottenuta per assemblamento di differenti elementi, tutti databili ai primi del 1900 e provenienti dall’Anatolia Centrale. Secondo l’uso dei nomadi persiani si tessevano elementi stretti e lunghi, su telai piccoli e dunque facilmente traslocabili, e poi si assemblavano gli stessi elementi per farne tappeti, coperte, abiti, etc.. Le cuciture erano realizzate con particolare attenzione ai rituali magici, gli stessi che governano il processo di tintura. Oggi, questi pezzi sono realizzati in numero limitato all’interno di un progetto di sostegno alla Cultura tessile anatolica.  Un certosino processo di recupero delle vecchie tessiture, affidato ai raccoglitori locali, procura la materia prima che poi viene restaurata alla vecchia maniera dalle donne (anziane ed esperte tessitrici dei villaggi dell’Anatolia) e riassemblata nelle misure consentite. In origine questo genere di tessitura piatta era impiegata per i campi nomadi dell’Asia Centrale, e le diverse bande di colorazione indicavano il clan che li abitava.
Tessiture contemporanee, tipo plaid, cm 150×250. Realizzate con filati in purezza, non tinti o tinti con colori vegetali, tessuti a mano in tirature limitate, da una piccola manifattura ebrea in Istanbul. Particolarmente interessante il ricorso a colorazioni naturali (vegetali e non) per i filati di pregio, che conferma e ripropone la maestria della enclave ebraica nel processo di colorazione delle materie prime.

Il team di SE è formato da Simona Cima, Elisabetta Cervelli, Paolo Barberis e Paolo Pobega. La loro sede è in un loft in via Maffia a Firenze tra Piazza Santo Spirito e Piazza del Carmine.
Simona Cima, nata a La Spezia, vive a Firenze. È tra I fondatori di Dada, ha inventato la prima libreria- cafè, nel 1996 a Firenze.
Elisabetta Cervelli, nata a Siena, vive a Firenze dove ha uno studio di architettura.

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