Late one morning: Luca Trevisani e Marie Lund al Museo Marini

Museo Marino Marini
Firenze, Piazza San Pancrazio

LATE ONE MORNING

Luca Trevisani
Glaucocamaleo

a cura di Alberto Salvadori e Davide Giannella

Marie Lund
Drums

a cura di Cecilia Canziani e Trine Friis Sørensen

24 marzo – 10 maggio 2014

Inaugurazione:
sabato 22 marzo, ore 19

Con Glaucocamaleo di Luca Trevisani e Drums di Marie Lund si apre sabato 22 marzo 2014 (fino al 10 maggio), Late one morning, il nuovo ciclo di mostre, ideate e curate dal direttore artistico Alberto Salvadori.

Dopo Early one morning, programma espositivo svoltosi nel 2013 – titolo tratto da una delle opere fondamentali di Anthony Caro del 1962 -, Late one morning prosegue in questa linea di ricerca e riflessione sulle possibili esperienze e modalità di interpretare e concepire oggi la scultura. L’attività biennale di mostre e progetti realizzati e prodotti dal Museo Marino Marini sono un vero e proprio percorso di work\study in progress  al quale hanno partecipato artisti italiani e internazionali che con la loro ricerca e il loro lavoro hanno esplorato ciò che un tempo poteva essere definito come limite delle forme.

Luca Trevisani
Glaucocamaleo

Luca Trevisani (Verona, 1979) presenta al Museo Marino Marini il progetto inedito, a cura di Alberto Salvadori con Davide Giannella, Glaucocamaleo, una grande installazione video sviluppata su cinque schermi prodotta e realizzata dalla Fondazione Marini di Firenze, OAC Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Studio Trevisani con Withstandfilms, 999films e Spazio .

Glaucocamaleo è una piattaforma progettuale in costante mutazione che Luca Trevisani ha impostato da due anni e che è stata declinata al momento in tre varianti: un film, presentato al Festival Internazionale del Film di Roma nel 2013, un libro Water Ikebana edito da Humboldt Books, e una grande videoinstallazione museale.

Tema centrale del progetto di Trevisani è il flusso dell’acqua e i passaggi di stato della materia, visualizzati riprodotti e documentati in condizioni controllate e suscettibili ai cambiamenti. La scultura, come metafora prometeica, è plasmata e lasciata vivere all’interno di un ambiente creato dalle immagini in movimento, crescendo fino ad arrendersi alla vitalità della materia che la costituisce. La materia cede così ai suoi limiti e inizia a sciogliersi, andando a costruire un arcipelago di forme, un ecosistema fragile, spettacolare ed effimero.

In tutto questo processo l’uomo è inteso come colui in grado di condurre la dinamica delle azioni, e rimane protagonista grazie alla sua capacità di plasmare il mondo, di rendere comprensibile la natura o mettersi in relazione con essa. La scultura, invece, è vista come mito prometeico che nasce dalla materia e forgiata dal fuoco in grado di assumere differenti forme ed essere in continua trasformazione.

Marie Lund
Drums

In contemporanea, l’artista danese Marie Lund (1976, Copenhagen) inaugura Drums, sua prima personale in uno spazio museale italiano, curata da Cecilia Canziani e Trine Friis Sørensen. A partire da tre nuove serie di lavori, la mostra riunisce una costellazione di opere scultoree di matrice eterogenea che abita gli spazi e i passaggi al piano inferiore del Museo Marino Marini.

Incentrata su una prima serie di calchi del retro e dell’interno di copie in gesso di antiche sculture greche e romane, conservate presso la Royal Danish Cast Collection, la mostra esplora la presenza degli oggetti attraverso i vuoti e le superfici che li definiscono. Queste opere in gesso, calchi di statue che sono a loro volta copie di originali, distanti dall’estetica espressa dalle sculture originali, catturano le tracce e le impronte lasciate dagli artigiani che realizzarono le copie.

Una seconda serie di sculture consiste in fusioni in bronzo di imballaggi in polistirolo solitamente usati per proteggere i contorni di oggetti fragili, forme cioè che esistono unicamente in funzione di altre. In quanto opere autonome, la loro forma non serve più allo scopo, e diventa quasi  una ostentazione tenace e testarda.

La mostra ospita inoltre le sculture di Attitudes: calchi in cemento di gambe di pantaloni. Queste forme massicce che recano impresse sulla loro superficie le cuciture e le pieghe della stoffa possono a volte essere usate come piedistalli, altre volte sono esposte come opere a se stanti.

Smoke è una serie in cui dei fogli di vetro acrilico sono stati piegati fino a racchiudere altre sculture. Al contrario della meticolosa cura con cui l’artista ha plasmato e ha fuso i contorni delle altre opere in mostra, queste forme sono state plasmate crudemente intorno alle sculture. Lente di ingrandimento, sfondo e oggetto scultoreo al tempo stesso, questi oggetti trasparenti offrono molteplici punti di vista e insinuano nella visione una sottile inquietudine, incrinando il senso della nostra percezione.

Drums è in fondo una riflessione sulla scultura come superficie, la materia, vuoto. Il piano inferiore del Museo Marino Marini, allestito nella cripta di un’antica chiesa, con i suoi soffitti bassi, evoca l’impressione che i confini tra le pareti e lo spazio si stiano lentamente erodendo. Le sculture disposte negli spazi e nei passaggi “solidificano” i vuoti e ne mettono in luce forme e superfici, sottolineano la relazione tra astrazione e figurazione, tra il prendere e il dare forma. Le forme e le superfici delle sculture rimandano ad altri oggetti, per lo più assenti — alcuni identificabili, altri destinati a rimanere oscuri.

Drums è sostenuta dalla Danish Arts Foundation mentre la serie Casts è stata prodotta in collaborazione con la Royal Danish Cast Collection.

Luca Trevisani nato a Verona nel 1979, vive e lavora tra l’Italia a Berlino. Ha esposto in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, tra i quali: Macro e MAXXI Roma, Magasin Grenoble, Mart Rovereto, Biennale d’Architettura Venezia, Museion Bolzano, MOT Tokyo, Daimler Kunstsammlung Berlino, CCA Antratx Mallorca, Giò Marconi Milano, Pinksummer Genova, MAMbo Bologna, Mehdi Chouakri Berlino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Torino.

Ha ricevuto diversi premi come il Premio Ettore Fico 2011, l’ISCP – New York e il Premio Furla per l’arte. Ha pubblicato The effort took ist tools (Argobooks, Berlino 2008) e Luca Trevisani (Silvana editoriale, Milano 2009). Dal 2010 gestisce la piattaforma editoriale latecomerforerunner.blogspot.com.

Marie Lund (nata nel 1976 a Copenaghen), laureata presso il Royal College of Art nel 2004, vive e lavora a Londra. Recentemente la sua opera è stata esposta in numerose personali al Proyectos Monclova di Città del Messico, alla galleria d’arte Croy Nielsen di Berlino, alla Laura Bartlett Gallery di Londra e all’IMO Projects di Copenaghen, e in collettive presso il Museum of Contemporary Art di Detroit, il Sorø Kunstmuseum, in Danimarca, il CCA Wattis di San Francisco, il Kunstverein di Colonia, e nel La Kunsthalle, centro d’arte contemporanea di Mulhouse.

Museo Marino Marini
Piazza San Pancrazio, Firenze
Orario: 10 – 17, chiuso il martedì, la domenica e i giorni festivi
Biglietti:
intero: € 6, ridotto € 4, studenti € 3
Tel. +39 055 219432
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