Casa d’aste Pandolfini – Aste di arredi e oggetti d’arte antichi e dei secoli XIX-XX

Casa d’aste Pandolfini

Mercoledì 17 ottobre 2012
Arredi, mobili e oggetti d’arte, dipinti antichi e dei secc. XIX-XX

Giovedì 18 ottobre 2012
Dipinti, sculture e disegni antichi e dei secc. XIX-XX

Esposizione a Milano
Via Manzoni 45
da giovedì 4 a sabato 6 ottobre 2012
orario: 10-13 e 14-18

Esposizione a Firenze
Palazzo Ramirez Montalvo, borgo degli Albizi 26
Da venerdì 12 a martedì 16 ottobre 2012
orario: 10-13 e 14-19

La casa d’aste Pandolfini apre la sua stagione autunnale con una grande asta di antiquariato. Nella sede fiorentina di palazzo Ramirez Montalvo, in Borgo degli Albizi, il 17 ottobre mette all’incanto Arredi, mobili, oggetti d’arte e dipinti antichi e dei secoli XIX e XX e il giorno successivo, il 18 ottobre, Dipinti, Sculture e Disegni antichi e dei secoli XIX e XX.
Le opere saranno in esposizione dal 12 al 16 ottobre nella sede fiorentina, mentre  una selezione dei lotti sarà in visione dal 4 al 6 ottobre, nella sede di Pandolfini in via Manzoni 45 a Milano.

17 ottobre 2012

Il primo giorno di vendita saranno proposti circa 400 lotti di varie proprietà tra le quali segnaliamo: arredi e dipinti che provengono dagli eredi di Maria Carolina di Borbone delle Due Sicilie, Duchessa di Berry, dalla casa milanese di un collezionista e da una proprietà emiliana.
Tra gli arredi che andranno all’incanto, segnaliamo un grande paravento Coromandel, cinese, risalente alla fine della dinastia Qing, periodo Jiajing (1796-1820), a dodici ante laccate, intagliate e dipinte (stima € 20-30.000 euro) che si dice acquistato da Galeazzo Ciano quando era console a Shanghai, una coppia di specchiere veneziane della seconda metà del XVIII secolo, in legno intagliato (stima € 30-40.000 euro) e una scultura modellata a leone, risalente agli inizi del XIX secolo, in fluorite “blu Johnn” su doppia base in marmo bianco e ardesia (stima 4-5.000 euro). Per quanto riguarda i mobili, segnaliamo una coppia di consoles emiliana, della metà del XVIII secolo, in legno riccamente intagliato e dorato (stima 15-20.000 euro), sei poltrone emiliane, della metà secolo XVIII, in noce intagliato a patina scura ricoperte in tessuto  arazzo (stima € 8-10.000 euro).

Il catalogo si chiude con i dipinti e gli arredi provenienti dalla casa torinese di Carlo Fruttero. Scomparso lo scorso gennaio, lo scrittore piemontese, insieme allinseparabile Franco Lucentini, aveva raccolto sin dagli anni ’50, oggetti d’arte e antichità con cui con cui aveva arredato le sue case, prima fra tutte quella di Torino.

Quei mobili, quei quadri e quegli oggetti, che lo hanno accompagnato tutta la vita sono così ricordati dalla figlia Maria Carla nel testo che introduce la vendita: … “il comò intarsiato della camera, in cui papà teneva le camicie, le sciarpe di lana, seta, cotone che spesso io gli rubavo; il cassettone siciliano dipinto che conteneva tutti i suoi taccuini [], le vecchie fotografie in bianco e nero di quando era piccolo, del matrimonio, o delle presentazioni dei suoi romanzi in giro per l’Europa insieme a Franco; la console su cui sistemava l’immancabile macchina da scrivere Olivetti/Valentine rossa, con cui ha scritto centinaia e centinaia di pagine dei suoi romanzi. E ancora i quadri come il Pécheux, che [] aveva scovato da un antiquario francese e che per un certo numero di anni aveva appeso in un angolo un po’ nascosto per via del soggetto “scabroso” che noi, all’epoca bambine, non dovevamo avere troppo sotto gli occhi  [].
A questi pezzi[] abbiamo voluto includere qualcosa di veramente suo, legato alla sua professione, alla sua arte. Il taccuino su cui ha scritto alcuni brani di Mutandine di Chiffon e La linea di minor resistenza, una riflessione poetica sulla vita, pubblicata postuma da Gallucci. Un numero di Urania, la collana di fantascienza che ha “sdoganato” il genere in Italia. Un numero de Il Mago, rivista di fumetti ormai introvabile che papà e Franco hanno fortemente voluto e curato, in cui ci sono strisce come Mafalda (Quino) e Jacovitti,  all’epoca pressoché sconosciuti, in seguito diventati dei veri e propri cult per gli appassionati. E naturalmente una copia  della prima edizione della Donna della domenica”.
Tra i quadri appartenuti a Fruttero segnaliamo poi un raro dipinto di  Gaetano Chierici, La favorita, olio su tela firmato (stima 40-60.000 euro), un bel dipinto di Pietro Fragiacomo,  In Laguna, olio su tela firmato (stima 15-20.000) e un disegno di Antonio Fontanesi, Novembre, matita su carta, firmato (stima 1.200-1.800 euro).


18 ottobre 2012

Il secondo giorno, il catalogo propone oltre 400 lotti di dipinti tra cui una bella selezione di dipinti antichi, di alta epoca e sino al 700 e un bel nucleo di opere antiche e dell’800 proveniente dalla proprietà di un collezionista fiorentino.
Segnaliamo inoltre un nucleo di opere dell’artista Lorenzo Gigli e un bel nucleo di disegni dell’800 con rare vedute di Firenze.

Tra i dipinti antichi segnaliamo un bellissimo Simone Cantarini raffigurante Loth e le figlie, olio su tela valutato 70-100.000 euro, una Madonna con bambino tra San Paolo, Santa Caterina d’Alessandria, San Pietro e Santa Margherira (?), tempera su tavola con fondo oro, entro cornice a tabernacolo, dello Pseudo Ambrogio di Baldese, pittore attivo a Firenze e in Toscana nella prima metà del XV secolo (stima 60-80.000 euro) e lo splendido Giardino monumentale con putti, fiori, alberi di agrumi e grotta con fontana, olio su tela del napoletano Giovan Battista Ruoppolo (stima 50-70.000 euro). Da segnalare anche il Redentore un busto in terravotta invetriata di Benedetto Buglioni, stimato 30-40.000 euro.
Nel nucleo di dipinti di Lorenzo Gigli, spiccano gli olii su tela raffiguranti Moglie e marito e Padre e figlio. Il primo, firmato e datato 1927, è stimato 8-10.000 euro, il secondo 5-8.000.



Casa d’Aste Pandolfini
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi 26, 50122 Firenze
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