Rob Johannesma al Museo Marini

Museo Marino Marini, Firenze
ROB JOHANNESMA
World-Wielding
Dal 4 febbraio al 12 aprile 2012
Opening:
3 febbraio 2012, ore 18.30

Organizzata dal Museo Marino Marini di Firenze e dall’ar/ge kunst Galerie Museum di Bolzano e ospitata contemporaneamente nelle due istituzioni, World-Wielding di Rob Johannesma (1970, vive e lavora ad Amsterdam) è la prima personale dell’artista olandese in Italia. A cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi, la mostra, suddivisa nelle due sedi espositive, è pensata come un progetto unico e complementare che offre la possibilità di esibire, oltre a un lavoro completamente nuovo, le opere realizzate nel periodo dal 1997 al 2011. Sarà al Museo Marino Marini dal 4 febbraio al 12 aprile 2012 e all’ar/ge kunst di Bolzano dal 28 gennaio al 17 marzo 2012.

Johannesma è concentrato da alcuni anni in un’esplorazione delle possibilità simboliche e narrative della riproduzione fotografica, mediante la messa punto di una sofisticata metodologia comparativa di lettura delle immagini, volta a istruire un rapporto di risonanza tra icone del patrimonio storico-artistico occidentale e materiali dell’universo mediatico globalizzato. Oggetto della sua ricerca sono i codici formali e narrativi che hanno caratterizzato l’immaginazione visiva occidentale dall’età rinascimentale fino ad oggi, al fine di interrogare la natura delle immagini fotografiche contemporanee e la loro ipotesi di veridicità come evidenza storica.
Le immagini fotografiche privilegiate dalla ricerca di Johannesma sono quelle che accompagnano la cronaca del giornalismo internazionale e costituiscono una risorsa di informazione in presa diretta sulle vicende globali. L’artista focalizza e conserva tali immagini per la loro natura di materiali visivi di consumo iperaccelerato, destinate a invecchiare e scadere nell’arco di poche ore dalla loro pubblicazione. Si tratta prevalentemente di scatti di guerra, immagini di violenza e scene segnate da un forte contenuto geopolitico. Johannesma riunisce comparativamente nelle sue installazioni la riproducibilità meccanica delle immagini con la costruzione ideale della storia attraverso i paradigmi visivi della grande tradizione pittorica europea, da lui individuati nella matrice della cultura rinascimentale olandese e fiamminga.
In mostra compare un nuovo monumentale lavoro fotografico, World-Wielding (2012), prodotto dalle due istituzioni, che riflette sul rapporto tra fotografia contemporanea e storia dell’arte a partire dalla riproduzione giornalistica di uno scatto pubblicato da un quotidiano olandese nel maggio del 2011. L’immagine raffigura i resti di un corpo umano a Srebrenica, città divenuta nota come il teatro del genocidio dei mussulmani bosniaci compiuto ad opera dell’esercito serbo nel 1995, durante la Guerra Bosniaca. L’artista ha sottoposto l’immagine a un processo di scomposizione e ricomposizione rifotografandola innumerevoli volte, sino a trasformarla in un esercizio di analisi testuale dei suoi possibili significati in rapporto alla storia della cronaca, alla storia dell’arte e al potenziale concettuale della fotografia nel mondo contemporaneo.
Un grande tavolo ospita Untitled (2012), un collage di fotografie tratte da giornali quotidiani. Costruita con una logica di ricerca intuitiva, mediante accostamenti, letture parallele e dissonanze, l’opera è uno scenario aperto di investigazione sul patrimonio iconografico della cultura occidentale. Paesaggi storici, riproduzioni di opere d’arte e scatti di cronaca internazionale si alternano e susseguono, dando vita a una molteplicità di riferimenti e suggestioni, capaci di rivelare la complessa ambiguità della fotografia come strumento di riproduzione del reale.
Completano la mostra tre opere video, Untitled (1998), Cinque Terre (2004) che illustrano parte della riflessione dell’artista sull’idea di paesaggio, trasfigurato in chiave astratta e simbolica mediante il rapporto tra forme, colori e orizzonti, mentre Untitled (2010) allude al gioco ambiguo di occultamento e disvelamento insito in ogni immagine.
La mostra evidenzia come Johannesma apra la sua ricerca a due orizzonti paralleli, uno di ordine speculativo e uno narrativo, provando a ricondurre ad una possibile unità di significazione frammenti e unità visive tra loro disperse ed eterogenee. In tal senso è possibile accostare comparativamente il suo lavoro al solco dell’opera warburghiana dell’atlante figurativo di Mnemosyne, sia per la rievocazione del rapporto tra immagini e significati da questa messo in atto, sia per il modello polifonico utilizzato da Aby Warburg nella realizzazione dei suoi grandi tableaux iconografici.

Rob Johannesma è nato a Geleen nel 1970. Ha studiato presso la Gerrit Rietveld Academy ad Amsterdam (1993-1997), la Cooper Union School of Art a New York (1996-1997) e presso De Ateliers sempre ad Amsterdam (1997- 1999).
Ha esposto il suo lavoro in numerosi musei e istituzioni, tra cui ricordiamo lo Stedelijk Museum Buraeu Amsterdam (2000), la 49°Biennale di Venezia (2001), il Kunstbunker – Forum für Zeitgenössische Kunst, Nuremberg  (2002), il De Hallen, Frans Hals Museum, Haarlem (2002, 2006), il Kunst Palast Düsseldorf (2005), la Busan Biennial, Korea (2008), il De Vleeshal, Middelburg (2009), il Bis71, Geleen (2010), lo Stedelijk Museum, Amsterdam (2010) e il Total Museum, Seoul, Korea (2011)

Con il gentile sostegno:
Mondriaan Foundation, Amsterdam
Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma
Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte, Firenze
Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Osservatorio per le Arti Contemporanee, Firenze
Provincia Autonoma di Bolzano, Alto Adige, Deutsche Kultur
Fondazione Cassa di Risparmio, Alto Adige
Città di Bolzano, Ufficio Cultura

Informazioni:
Museo Marino Marini
Firenze, Piazza San Pancrazio – tel. 055 219432
info@museomarinomarini.itwww.museomarinomarini.it
Orario: dalle 10 alle 17, chiuso la domenica e il martedì

Ufficio stampa Museo Marino Marini:
Davis & Franceschini
Tel.+39 055 2347273 – fax +39 055 2347361
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