Firenze 24 novembre, Gabinetto Viesseux, ore 17

Incontro con Leone Piccioni
In occasione dell’uscita di
Memoriette
Pananti, 2011
(Pag. 42 stampato in 300 esemplari)
Vecchie carte e nuove schede
1950- 2010

Nicomp Saggi (Pag. 224 € 16,00)

Intervengono Marino Biondi, Raul Bruni e Graziella Magherini


Una duplice uscita per Leone Piccioni, critico letterario e uno degli ultimi testimoni della grande stagione novecentesca, amico e compagno di strada di poeti e critici come Mario Luzi, Giorgio Caproni e Carlo Bo. Studioso nato alla scuola di De Robertis, curatore del primo Meridiano Ungaretti, Leone Piccioni ha la dote di saper coniugare la più sottile analisi filologica con impressioni e fatti biografici, raccontati con una lingua sempre attenta alla comunicazione. Attenzione che deriva a Piccioni dall’aver affiancato alla sua attività saggistica, il lavoro in Rai – ne è stato vicedirettore dal ‘69 al ‘91- dove curò la trasmissione L’Approdo letterario a cui collaborarono intellettuali come Carlo Betocchi e Riccardo Bacchelli, e al cui archivio dobbiamo molto della memoria storica del novecento.

Memoriette, raccoglie in forma di brevi racconti e apologhi alcuni scritti recenti. Nelle raffinate piccole edizioni Pananti, dunque, le allegre memorie disegnano ritratti fulminanti di personaggi sconosciuti ma anche di nomi leggendari del secolo trascorso, da De Gasperi a Ungaretti, da Burri a Gadda. A Gadda è dedicata una sezione, dove l’identikit del Gran Lombardo è tracciata attraverso battute e episodi che rivelano la sua costante paradossalità. Uno spirito umoristico ma anche morale percorre tutto il libretto. Da non perdere la carrellata dei sacerdoti di provincia e dei loro interlocutori, perlopiù atei incalliti della campagna toscana che rivelano, attraverso una battuta, un litigioso ma fervido dialogo con Dio.

Vecchie carte e nuove schede raccoglie, invece, sessant’anni di letture, giudizi ritratti, ricordi, da Gadda a Landolfi, da Bontempelli a Delfini, da Lisi a Moravia, fino ai nuovi narratori e narratrici contemporanei – Daniele Del Giudice, Cristina Comencini, Margaret Mazzantini. Piccioni raccoglie con la consueta misura e il senso innato dell’eleganza alcune voci dalla sua critica giovanile, al solito sobria acuta precisa, e le mescola con articoli recenti, come quello che commenta il passaggio dalla sua storica edizione ungarettiana del 1969 all’ultima di Carlo Ossola nei “Meridiani” della Mondadori. È lo sguardo lungo di chi sa quanto autentico e stupendo sia stato quel sogno di letteratura, arte e di critica. Sullo sfondo è Firenze, la città da amare e sempre da rimpiangere, come un amore mai completamente vissuto.

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