I vincitori del Premio Tarquinia Cardarelli

PREMIO TARQUINIA CARDARELLI
VIII edizione

Tarquinia, 11 e 12 dicembre 2009

L’italianista Giorgio Ficara e la saggista e scrittrice egiziana Radwa Ashour sono i vincitori del Premio Tarquinia Cardarelli rispettivamente per la critica letteraria italiana e internazionale.

Premio per la Critica letteraria italiana:
Giorgio Ficara
Premio per la Critica letteraria internazionale:
Radwa Ashour

Premio per la Storia della letteratura e la Filologia:
Nino Borsellino

Premio per l’Opera prima di critica letteraria:
Alice Cencetti
per “Giovanni Pascoli. Una biografia critica” (Le Lettere, 2009)
Premio di Poesia:
Nino De Vita

Premio per la piccola e media editoria: e/o
L’VIII edizione del Premio si terrà venerdì 11 e sabato 12 dicembre a Tarquinia. Da quest’anno alla sezione dedicata alla critica internazionale, la critica italiana e l’opera prima si aggiunge anche quella per la Storia della letteratura e la Filologia. Il Premio, presieduto da Massimo Onofri, e con una giuria formata da Raffaele Manica e Filippo La Porta, tutti esponenti della “nuova critica letteraria”, ha deciso di dedicare quasi tutta l’attenzione del Premio alla riflessione critica e alla forma saggistica, augurandosi nei prossimi anni, di diventare un punto di riferimento nel panorama della critica letteraria, anche in considerazione dei riconoscimenti devoluti ai vincitori che sono tra i più generosi dell’ampio scenario dei premi italiani. La cerimonia di premiazione si terrà a Tarquinia sabato 12 dicembre alle 18, nella chiesa di Santa Maria in Castello, e sarà condotta da Serena Dandini.

I VINCITORI


Giorgio Ficara, professore di Letteratura italiana a Torino e critico militante, riceve il Premio per la critica letteraria per la sua opera fondata su una salda tradizione ed una grande esperienza di lettore, che, però, si va sempre più fertilmente spalancando sulla nostra complessa contemporaneità; per la sua sintonia inquieta con il presente letterario; per la sua scrittura elegante, insieme densa e chiara. Il riconoscimento va a conferma di una versatilità, disponiblità, apertura di compasso con pochi pari. Si ricordano le sue escursioni negli ambiti più diversi, anche linguistici, dallo studio su Leopardi, quello su Casanova fino all’ultimo novecento. È un impegno, il suo, nei confronti della critica testimoniato da un lungo e fertile rapporto con la madre e il padre della critica italiana: Francesco de Sanctis.

Il Premio per la critica internazionale va ad una figura molto complessa e affascinante: critico letterario, scrittrice di romanzi (sempre con un impianto di forte denuncia storico-sociale), racconti e reportage di viaggio, intellettuale laica appassionata di Gramsci, militante politica, studiosa allieva di Edward Said, professoressa universitaria in lotta con le autorità, Radwa Ashour ha visto scorrere dalla sua finestra sul Nilo almeno mezzo secolo di guerre, manifestazioni, rivolte, occupazioni militari, colpi di stato, riforme economiche, lotte di emancipazione. Nella sua biografia, scrittura e impegno politico (in favore delle donne, della democrazia, della causa palestinese, e sempre in prima linea e rischiando di persona) convergono in una stessa appassionata ricerca della verit, contro il potere in tutte le sue forme.

Il Premio della Storia della letteratura e della Filologia va a Nino Borsellino, professore emerito di Letteratura italiana e Storia della critica letteraria alla Sapienza di Roma, il quale, in circa sessant’anni di attività, ha scandagliato, con originalità e sicurezza di risultati e con felicità di scrittura, i diversi generi letterari (teatro, novella, romanzo, saggio, poesia) e quasi tutti i secoli della letteratura italiana, da Dante a Macchiavelli e Ariosto, passando per gli anticlassicisti cinquecenteschi di cui fu precoce decodificatore, sino a Verga e Pirandello. E tutto ciò con vigorosa disposizione storico-antropologica, grande consapevolezza critico-metodologica e rigore teorico (suo un importante saggio sul “Comico”), in vista di una idea di letteratura fondata sull’endiadi di verità e civiltà.

Nino De Vita riceve il Premio per la sua poesia che preserva i tesori di un dialetto nobile, quello d’un lembo della Sicilia occidentale, e mostra i segni di una passione intima e civile; per un’opera che, da decenni, si compone in un grande, ininterrotto poema “a puntate” che, da racconto, si va facendo ineluttabilmente romanzo, grande romanzo.

Il Premio per l’Opera Prima di critica letteraria va a Alice Cencetti per il libro Giovanni Pascoli. Una biografia critica (Le Lettere, 2009), dedicato a uno dei più ambivalenti e complessi poeti dell’Italia unita, nel segno di un’affascinante idea di critica fondata su un impegno di decostruzione (demistificando tutte le biografie pascoliane che la precedono) e restauro.

La casa editrice e/o riceve il Premio per la piccola e media editoria di qualità in virtù della sua lunga e particolare storia. Creata alla fine degli anni ’70 da Sandro Ferri e Sandra Ozzola, multientica per la crescente schiera di collaboratori di tutto il mondo, e/o si è prima caratterizzata per la pubblicazione di autori dell’Est europeo (Rabal, Christa Wolf, Brandys, una collana praghese diretta da Milan Kundera), per poi via via allargare i propri orizzonti verso Ovest e oltreoceano (Thomas Pynchon, Alice Munro, Alice Sebold), nei Caraibi (Gutierrez), in Africa (Achebe) nel Mediterraneo (Jean-Claude Izzò) e verso l’Est estremo, con la Cina (Wei Wei) e il Medio Oriente (Selim Nassib). Impegnata anche sul versante italiano, la casa editrice e/o s’è distinta anche per la scoperta di nuove voci, tra le quali basterà citare Elena Ferrante e Massimo Carlotto.

Il Processo a Enrico Mentana
La manifestazione sarà preceduta da un evento molto singolare: venerdì 11 dicembre alle 17, nella Sala Consiliare del Comune di Tarquinia, avrà luogo un processo virtuale e mediatico a un protagonista della più recente stagione culturale.
La scelta è caduta sul giornalista Enrico Mentana, ex direttore del Tg 5, ex direttore editoriale di Mediaset, ex conduttore di Matrix, dimissionario nel 2009 e autore di Passionaccia, un libro che racconta i conflitti vissuti dall’interno di Mediaset. Ecco: quale legittimità può avere una posizione come quella di Mentana che, dopo le tempestose dimissioni da Mediaset, non è  però approdato al campo avversario? È ancora possibile una posizione di assoluta indipendenza nello scontro sull’informazione che oggi divampa nel Paese? Il pubblico ministero sarà la scrittrice e giornalista Lidia Ravera, intellettuale attenta alle trasformazioni della società e capace di forte spirito critico, mentre la difesa è affidata al brillante Luca Telese, spregiudicata firma della nuova testata Il Fatto Quotidiano di Antonio Padellaro, nonché scrittore e conduttore televisivo.
Cento cittadini di Tarquinia, alla fine delle arringhe, condanneranno o assolveranno l’imputato.

Sia il processo che la cerimonia di premiazione sono aperti al pubblico.

Il Premio è realizzato con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il contributo della Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Comune di Tarquinia, Confindustria di Viterbo, Camera di Commercio di Viterbo, Cassa Edile di Viterbo, Autorità Portuale di Civitavecchia e Fondazione CARIVIT.
Ufficio stampa Provincia di Viterbo:
Maria Letizia Riganelli – Federica Lupino
Tel. 0761 313347 – ufficiostampa@provincia.vt.it
Ufficio Stampa Comune di Tarquinia:
Daniele Belardinelli Aiello
Tel. 0766 849246 – relazioni.esterne@tarquinia.net

Ufficio stampa Premio:
Davis & Franceschini
Alba Donati – Irene Cencetti
Tel. 055 2347273 – davis.franceschini@dada.it
www.davisefranceschini.it

Per la Stampa

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