Viva la libertà al Caffè Letterario Le Murate, Firenze

Caffè Letterario Le Murate
Piazza delle Murate, Firenze
Venerdì 22 marzo, ore 18.30

Incontro con Roberto Andò
regista del film Viva la libertà
Intervengono Giovanni Gozzini e Giorgio Van Straten
Saranno proiettate alcune clip del film
Letture di Lorenzo Degl’Innocenti

VIVA LA LIBERTÀ
Un film di Roberto Andò
con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon, Anna Bonaiuto
dal romanzo Il trono vuoto di Roberto Andò (Bompiani, Premio Campiello Opera Prima 2012)

“Lo spin doctor Bertolt Brecht: votereste un uomo politico che ai consueti, aggrovigliati, e indecifrabili tormentoni della politica oppone il nitore di un paesaggio haiku? Che trasforma una delle più liriche poesie di Bertold Brecht nel più bel comizio della storia (probabilmente assieme a I have a dream di Martin Luther King…)?” Antonio D’Orrico, Il corriere della Sera

“Ernani premier: viva la libertà”
http://www.ciwati.it/2013/03/03/ernani-premier-viva-la-liberta/ Giuseppe Civati, Twitter

“…Sì, al momento anche il trono della politica italiana è vuoto. Tutt’intorno si aggirano populisti, demagoghi, guitti, attori di cabaret, severi accademici o ingrigiti burocrati. Ma un vero leader, capace di emozionare, di toccare le corde del sentimento, di far passare un brivido nella schiena e magari anche di commuovere, purtroppo ancora non si vede…” Giovanni Valentini, Huffington Post

“Viva la libertà di Roberto Andò prende alla gola e sfibra il cuore, non solo perché racconta di una sinistra che pare alla deriva ma poi riempie le piazze e trionfa, ma perché recupera i simboli e le parole di ua cultura politica alta, che la stessa sinistra ha dimenticato.” Natalia Aspesi, La Repubblica

“Viva la libertà è un film che sembra fatto apposta per i tormenti della sinistra post-elezioni. E Toni Servillo stavolta supera sè stesso” Gad Lerner, Twitter

Un film che pareva visionario prima delle elezioni, si è rivelato profetico. Tratto dal romanzo Il trono vuoto (Bompiani,2012) con cui Roberto Andò ha vinto il Premio Campiello Opera prima, il film si interroga sulla figura del leader: chi è, cosa dice, come si chiama? Enrico o Ernani? Difficile rispondere, soprattutto se hanno la stessa faccia. A parlarne saranno Giorgio Van Straten e Giovanni Gozzini in uno dei loro consueti Bene bene/Male male, al Caffè letterario il 22 marzo.
Viva la libertà, interpretato da Toni Servillo e da Valerio Mastandrea è un film a dir poco perfetto per il momento storico, ma, a differenza del momento storico, anche molto divertente. Sarà nelle sale il 14 febbraio. Prodotto da Bibi Film e Rai Cinema, Viva la libertà racconta del segretario del principale partito d’opposizione, Enrico Oliveri, in crisi perché i sondaggi per l’imminente competizione elettorale lo danno perdente. Una notte, dopo l’ennesima contestazione, Oliveri si dilegua, lasciando un laconico biglietto. Negli ambienti istituzionali e del partito, fioccano le illazioni, mentre la sua eminenza grigia, Andrea Bottini e la moglie, Anna, continuano ad arrovellarsi sul perché della fuga e sulla possibile identità di un eventuale complice. È Anna a evocare il fratello gemello del segretario, Giovanni Ernani, un filosofo geniale, segnato dalla depressione bipolare. Andrea decide di incontrarlo e ne resta talmente affascinato da iniziare a vagheggiare un progetto che ha la trama di un pericoloso azzardo.

Così, d’improvviso, un bel giorno, il segretario riappare sulla scena: inizia a parlare una lingua diversa, poetica e lucida, che colpisce, sorprende. Le quotazioni del partito riprendono a salire, mentre l’opinione pubblica e le piazze tornano a infiammarsi d’entusiasmo. Nel rapido succedersi di eventi che caratterizza la campagna elettorale, il segretario diventa oggetto di un’ammirazione senza precedenti. Viva la libertà è un ironico affresco del nostro paese fermo sul ciglio del baratro, sulla rifondazione della leadership in un paese malato. È anche l’occasione per vedere un Servillo al massimo grado, interprete dell’uno e dell’altro fratello, depresso e insicuro il primo, geniale e consapevole l’altro. E accanto a lui un Mastandrea in stato di grazia, che piega il cinismo iniziale verso uno stupore quasi incandescente. Ernani e Bottini non si dimenticano.

Roberto Andò è nato a Palermo nel 1959, è regista di teatro di prosa, lirica e cinema. Tra i suoi film Il Manoscritto del Principe (2000), con Michel Bouquet e Jeanne Moreau, dedicato agli ultimi anni di vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Sotto falso nome (2004), interpretato da Daniel Auteuil e Anna Mouglalis e Viaggio segreto (2006), ispirato al romanzo di Josephine Hurt The recostructionist, con Alessio Boni, Donatella Finocchiaro, Emir Kusturica. In teatro ha di recente messo in scena Il Dio della carneficina di Yasmina Reza, con Silvio Orlando, Anna Bonaiuto, Alessio Boni e Michela Cescon. Il trono vuoto, pubblicato da Bompiani, ha vinto il Campiello Opera Prima 2012.

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